Concerto "Omaggio a Tebaldini e Mozart"

Festival "Settembre in Musica"

 

Monteprandone, 9 settembre 2006

 

Da dieci anni ad Ascoli Piceno si attua “Settembre in Musica”, rassegna internazionale che, pur non godendo di grossi sostegni finanziari, riesce a proporre una serie di concerti di ottimo livello, grazie a qualificati interpreti provenienti da Germania, Stati Uniti, Polonia, Croazia e altri paesi europei. Direttore artistico è l’americano Michael Flaksman, tra l’altro docente di violoncello e vice direttore del Staatliche Hochschule für Musik di Mannheim. L’iniziativa è curata dall’Associazione “Ascoli Piceno Festival”, presieduta dal professor Gaetano Rinaldi.

Tra i 17 concerti dell’edizione 2006, quello per organo ed archi in “Omaggio a Tebaldini e Mozart”, che ha visto esibirsi strumentisti di prim’ordine. Protagonista la famosa organista croata Ljerka Očić (autrice di studi sulle tecniche organistiche, sulla storia dell’organo, sugli organari Nacchini e Callido, nonché di cinque filmati, pure sugli organi, realizzati per la televisione della Nazione d’origine). La Očić nella prima parte ha suonato pezzi di Bach, Haydn, Vidakovic e Mozart; nella  seconda due brani di Giovanni Tebaldini: Meditazione (1926) e Marche grave (da Trois Pièces d’Orgue, 1896), premiata al Concorso de “La Tribune de Saint Gervais” di Parigi e dedicata all’amico e collaboratore Marco Enrico Bossi (il più grande organista del Novecento).

Le pregevoli composizioni rientrano pienamente nella poetica dell’artista. In esse sapienza tecnico-espressiva e contenuto di autentica religiosità, antiche suggestioni e moderna sensibilità si fondono armonicamente in funzione dell’elevazione spirituale.

Al termine, i violinisti Claudia Schmidt (Germania), Robert Kowalski (Polonia) e il violoncellista Jonathan Flaksman (USA)  hanno eseguito, con l’organista, “Sonate di Chiesa” di Mozart.

 

 

 

 

 

L’organista croata Ljerka Očić durante il concerto “Omaggio a Tebaldini e Mozart”  (ph. L. Marucci)

 

 

Gli interpreti delle Sonate per trio d’archi e organo di Mozart: (da sinistra) l’organista Ljerka Očić,

i violinisti Robert Kowalski e Claudia Schmidt, il violoncellista Jonathan Flaksman

 

 

back home