Il Maestro Enrico Magni-Dufflocq al Maestro Giovanni Tebaldini

 

                                

                                                    Milano 10 novembre 1942

 

 

“Illustre e venerato Maestro!

Mi avete scritto una lettera meravigliosa: e non credevo, come ancora non credo, di averla meritata. La serberò tuttavia come una cara memoria. Mi avete, in due sole pagine, tracciata una delle più splendide biografie di musicista e di maestro che si possano dare. Che bella vita la vostra, Maestro! E vi lamentate delle ingiustizie sofferte? Ma sono la vostra corona, oggi, come fra molti anni. Con la vostra perseveranza avete vinto, stravinto, annichilito i vostri nemici, molto più e molto meglio che se vi avessero fatto accademico; molto più luminosamente che se foste, oggi, un di quei vuoti personaggi che vanno per la maggiore… con tre diesis in chiave.

Accanto al mio pianoforte io tengo un solo ritratto: quello di César Franck. La sua figura è quella di un santo, per me.

E voi avete fatto in Italia quello che lui ha fatto in Francia.

Avete preparato un’epoca! Non lo dico per adularvi.

Lo dico per fermissima convinzione. E non dubitate, Maestro: intorno al falso mondo musicale de’ giorni nostri il medesimo convincimento si fa strada ogni giorno e conquide via via la massa.

Si sa, oggi, che, mentre il povero Martucci apriva la strada alle nuove idee con la sua bacchetta, voi, non proprio solo, ma con una forza superiore a quella di qualsiasi altro, preparavate nelle menti dei giovani la resurrezione dello spirito antico, la capacità di comprendere il genio del cinquecento e di muovere dai risultati che esso ebbe conseguito, a nuove conquiste.

Tutti sappiamo che se il Pizzetti è diverso dai suoi contemporanei, lo deve unicamente a Voi. Questo mio tutti è forse un poco esagerato, ma soltanto perché un poco prematuro.

Io non posso – maestro caro – assicurarVi che i grandi riconoscimenti vi siano assicurati Voi vivente: troppo il mondo è distratto da avvenimenti superiori alla volontà dei buoni. Ma vi giuro che non mancherà. E vi faccio solenne promessa che – per quanto potrò – io sarò sempre apostolo del vostro valore e del vostro merito – permettetemi l’aggettivo – franckiano, da maestro somma e venerabile, da pioniere misconosciuto e tormentato, ma trionfante. Perché – ve lo ripeto – Voi siete un trionfatore: magari senza squilli e senza bandiere, ma non meno vero e grande”. […]

 

Enrico Magni-Dufflocq1

 

(da tre pagine stampate, senza dati della pubblicazione, unitamente a un testo di Domenico de’ Paoli)

 

______

 

 

1. Enrico Magni-Dufflocq: critico musicale, tra laltro autore di una Storia della Musica in tre volumi, pubblicata dalla Società Libraria di Milano (1929-

    33).

 

 

 

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